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VTA-STAB. PIANTE » dott. Raffaele Starace, agronomo

“L’apprezzamento è una cosa meravigliosa;

fa si che ciò che è eccellente negli altri

appartenga anche a te
Voltaire




VTA - VISUAL TREE ASSESSMENT - ANALISI STABILITÀ DELLE PIANTE, AUTORIZZAZIONE ABBATTIMENTO - ISPEZIONI IN QUOTA CON DRONE

Scarica la versione integrale del curriculum in PDF: 

schede tecniche della strumentazione di indagine posseduta e video applicativi


STRUMENTAZIONE DI INDAGINE POSSEDUTA

·         Anemometro digitale

·         Inclinometro elettronico

·         Succhiello di Pressler (Taladro de Pressler)

·         Microscopio Ziel Eikos con monitor e fotocamera

·         Resistografo IML PD500

·         Tomografo sonico Arbosonic3D Fakopp©

·         Dynaroot Fakopp© (prova di tenuta radicale)

·         Sistema di censimento arboreo Arbo-TAG

·         Drone Phantom 4pro (attestato pilota ENAC A2 ex critico).



• Date

 

2021

 

 

PILOTA APR

Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione

 

ENAC – Ente Nazionale Aviazione Civile

Abilitazione pilota APR (Aeromobili Pilotaggio Remoto)

Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio

    Ispezioni in quota con drone Phantom 4 pro



VALUTAZIONE STABILITÀ DEGLI ALBERI

Specializzazione Valutazione Stabilità degli alberi con metodo VTA (Visual Tree Assessment) 

- Metodo VTA

- Protocollo SIA (edito dal GLSA Gruppo di Lavoro Stabilità degli Alberi della Soc. Italiana di Arboricoltura)


TARIFFARIO VTA ANNO 2020 (needed psw): 



Prova strumentale (resistografo) per verificare i danni di un fungo cariogeno (Ganoderma applanatum)

 


Prova strumentale (tomografia sonica)  mirror

 


Prova strumentale (Pulling test-Prova di trazione)

 video

Prova strumentale (Dynaroot-Prova di tenuta radicale) evoluzione della prova di trazione

UNICHE ANALISI STRUMENTALI IN GRADO DI DETERMINARE SE UNA PIANTA  CADRÀ O NO
 video 
PROVA DI TENUTA RADICALE DYNAROOT ESEGUITA PER CONTO DEL COMUNE DI VICO EQUENSE

PROVA DI TENUTA RADICALE DYNAROOT ESEGUITA PER CONTO DEL COMUNE DI NAPOLI    risultati  

              2022 Ricontrollo Manifattura Sigaro Toscano Cava de' Tirreni  tomografia sonica


(Dynaroot Vs Pulling test) 

Senza entrare in tenicismi di sorta, la prova di trazione è un analisi strumentale che sottopone la pianta in esame ad una serie di sollecitazioni dinamiche (trazioni) allo scopo di simulare l’azione del vento e valutare quindi la conseguente predisposizione/resistenza al ribaltamento. Dette sollecitazioni applicate, sono comunque artificiali e cercano di simulare, per quanto possibile, la globale azione del vento e la conseguente predisposizione/resistenza al ribaltamento.

 

Con la prova di trazione (cosiddetto “pulling test”), in pratica si produce un carico progressivo e continuo sull’albero comparandolo con l’inclinazione che assume il fusto; in questo modo si calcola il fattore di sicurezza di un albero rispetto all’apparato radicale. Questo test richiede un paranco, un cavo di adeguate dimensioni, un punto di ancoraggio e la presenza di più addetti. Si tratta di un test impegnativo e non sempre fornisce risultati molto attendibili.

 

L’evoluzione di detta tecnica è la DYNAROOT, evoluzione tecnica alla prova di trazione.

La dynaroot valuta la predisposizione/resistenza al ribaltamento di una pianta, misurando le esatte sollecitazioni effettuate realmente dal vento di quella zona su quella pianta e non da sue simulazioni artificiali (trazioni) che per quanto verosimili sono e saranno sempre frutto di ipotesi e previsioni artificiose ed artificiali.

 

Considerazioni strettamente personali, ci permettono di suggerire che, dovendo determinare oggi, la resistenza al ribaltamento ed eventuali punti di debolezza nel tronco, il miglior approccio strumentale sia dato e disponibile con la tecnica del DYNAROOT (resistenza al ribaltamento) e TOMOGRAFIA SONICA (punti di debolezza nel tronco), effettuabili ed ottenibili con l’OFFERTA 3.

NB per l’effettuazione della prova e relative misurazioni occorre almeno una leggera brezza dell’ordine di velocità del vento non inferiore a 5 m/s.

O DI UN ALBERO



 





 ATTESTATI – SPECIALIZZAZIONI    

ebook sull'utilizzo dei droni e sul fuoco prescritto

Socio SIA (Società Italiana Arboricoltura Italian Chapter ISA Internat. Society of. Arboriculture) N. 1241 

Corso sulla VTA (Valutazione di Stabilità degli Alberi) Claus Mattheck (2013)

Corso “Verde Sicuro” – Orto Botanico Napoli (Novembre 2013)

Corso sulla VTA (Valutazione di Stabilità degli Alberi) Orto Botanico Portici (2014)

Corso sulla VTA I LIVELLO (2014)
Corso sulla VTA II LIVELLO (2015)
Il Verde urbano dopo il (Rhynchophorus ferrugineus) Punteruolo rosso delle palme (2013)
STABILITÀ DELLE PIANTE VTA: ASPETTI TECNICO LEGALI AMBIENTI URBANI ED ANTROPIZZATI (2019)

STABILITÀ DELLE PIANTE: PARASSITI DEL VERDE URBANO (2020)
PERIZIE TEC.-AGRON. ABBATTIMENTO ALBERI (NULLAOSTA E PROCEDURE) (2020)
ABILITAZIONE ACQUISTO ED USO FITOFARMACI (PATENTINO)

ABILITAZIONE CONSULENTE FITOSANITARIO (INSEGNAMENTO MATERIA FITOSANITARIA)

CERTIFICAZIONE EUROPEA ETW 2020
VERDE URBANO 2020
STANDARD EUROPEO DI POTATURA 2020
PROTEZIONE DEGLI ALBERI NEI CANTIERI 2020
ABILITAZIONE ALLA PROGETTAZIONE E DL FUOCO PRESCRITTO 2020


ATTESTATI 2021

 

 

 

ATTESTATI-SPECIALIZZAZIONI    

VTA STABILITà DELLE PIANTE

 

• Date

 

2020

 

 

ISCRIZIONE SIA (sOCIETà ITALIANA DI ARBORICOLTURA

 Chapter

 

ISA (International Society of Arboriculture

Università Federico II – Facoltà di Agraria Portici (NA), votazione 102/110

 

 

 

• Date

 

2020

 

 

INTRODUZIONE ALL'INDAGINE DI STABILITA' DEGLI ALBERI ED APPROFONDIMENTI TECNICI E LEGALI E PROBLEMATICHE LEGATE AGLI AMBITI URBANI ED ANTROPIZZATI” 

Chapter

 

ODAF Ordine Agronomi e Forestali Salerno

 

 

 

• Date

 

2015

 

 

corso vta II livello – analisi strumentale

Chapter

 

MUSA Museo Scienze Agrarie – Orto botanico Portici – ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università Federico II Napoli

 

 

 

• Date

 

2014

 

 

corso vta I livello – analisi visiva

 

 

MUSA Museo Scienze Agrarie – Orto botanico Portici – ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università Federico II Napoli

 

 

 

• Date

 

2013

 

 

Stabilità degli alberi governance del verde in aree pubbliche

 Chapter

 

Comune di Napoli – R3GIS - MUSA Museo Scienze Agrarie – Orto botanico Portici – ODAF Ordine Agronomi e Forestali Napoli – UNINA Università Federico II Napoli – Studio Verde

 

 

 

 

• Date

 

2013

 

 

Chapter

 

Corso sulla stabilità degli alberi e propensione al cedimento tenuto dall’ideatore del metodo vta prof. claus mattheck

 ISA International Society of Arboriculture - Comune di Salerno – SIA Società Italiana di Arboricoltura

 

• Date

 

Chapter

 

2012
il verde urbano dopo il punteruolo rosso
Regione Campania – Servizio Fitopatologico Regione Campania

 

• Date

 

2016

 

Chapter

 

abilitazione acquisto ed uso prodotti fitofarmaci “CSD patentino”

Regione Campania – Servizio Fitopatologico Regione Campania

 

• Date

 

2016

 

Chapter

 

abilitazione consulente fitosanitario

Regione Campania – Servizio Fitopatologico Regione Campania

 

 download specializzazioni



 INCARICHI SVOLTI  VTA visive e strumentali




              

Date

 

2020

PROGETTO

 

v.t.a. stabilità delle piante

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

MANIFATTURE SIGARO TOSCANO – CAVA DE’ TIRRENI (SA)

Ordini di acquisto 45-32711, 45-32712 del 28/02/2020

Descrizione

 

Ordinanza verifica alberature prospicienti spazi ed aree pubbliche 

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

docenza esperto PON

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

ISTIT. SUPERIORE M.P. VITRUVIO CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)

Prot. 7087/4.1.o del 22/10/2019 

Descrizione

 

Docente in qualità di Esperto: PON Modulo: i sentieri dei sapori

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

VERIFICA AREE DISTRUTTE DA INCNDIO AREA PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

OLIVA DANIELA, ANNA MARGHERITA

Zona Direttiva Habitat/Natura2000/Parco Nazionale del Vesuvio

Descrizione

 

intervento volto alla verifica stabilità delle piante, eliminazione pericolo per pubblica incolumità e riforestazione aree distrutte da incendio.

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

ARMENA - CITTà METROPOLITANA DI NAPOLI

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

ARMENA SERVIZI REAL BOSCO DI PORTICI

Determina 295 del 29/05/2019  RICONTROLLO

Descrizione

 

Verifica stativa visiva e strumentale di 500 piante site Real Bosco di Portici 

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

ORDINANZA COMUNE DI SORRENTO

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

VILLA ASTOR/TRITONE SORRENTO

Indagine strumentale di alberature oggetto di ordinanza per pericolo alla pubblica e privata incolumità.

Descrizione

 

Verifica statica visiva e strumentale con certificazione di eliminato pericolo 

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

ARMENA - CITTà METROPOLITANA DI NAPOLI

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

ARMENA SERVIZI REAL BOSCO DI PORTICI

Determina 295 del 29/05/2019 

Descrizione

 

Verifica stativa visiva e strumentale di 500 piante site Real Bosco di Portici 

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

CONDOMINIO PARCO DUE PINI IN SEIANO NAPOLI

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

PARCO DUE PINI

Incarico specialistico

Descrizione

 

Verifica della stabilità delle piante e propensione al cedimento effettuata con Analisi strumentale DynaRoot (verifica tenuta radicale) 

 

 

 

Date

 

2020

PROGETTO

 

AREA TECNICA SERVIZIO LL.PP.

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

COMUNE DI VICO EQUENSE CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI

Determina 1140/2019 attività suppletiva

Descrizione

 

intervento volto all’abbattimento/superamento delle barriere architettoniche e al completamento di Piazza Marconi. CUP I75C19000070001. incarico di cui alla determina n. 1140/2019. richiesta verifiche/attività suppletive di natura agronomica VTA. Analisi strumentale stabilità alberi con DynaRoot (verifica tenuta radicale) 

 

 

 

Date

 

2019

PROGETTO

 

protezione civile/polizia locale

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Vico Equense (NA) casa comunale sede

Determina 1251 del 25/11/2019

Descrizione

 

Direzione lavori inerenti il recupero e riforestazione aree distrutte incendi del Faito versante sovrastante la ex SS 269. 

 

 

 

Date

 

2019

PROGETTO

 

protezione civile/polizia locale – affidamento incarico in via d’urgenza

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Vico Equense (NA) casa comunale sede

Prot. 0038807 del 15/11/2019. 

 

Descrizione

 

Indagine urgente sullo stato delle alberature lungo l’intero versante meridionale del Faito interessato dei violenti incendi del 2017, in modo da stabilire tutti i necessari interventi da avviare con la massima urgenza, al fine di eliminare qualsiasi pericolo per la pubblica e privata incolumità

 

 

 

Date

 

2019

PROGETTO

 

VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Piano di Sorrento (NA), casa comunale sede

Descrizione

 

RELAZIONE AGRONOMICA VARIANTE AL PRG

lavori a base d’asta € 3.136.500,00 

 

 

 

 

 

 

Date

 

2019

PROGETTO

 

relazione agronomica istituto comprensivo f. caulino

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Vico Equense (NA)

Determinazione n. 184 del 12/02/2019

Descrizione

 

Incarico esterno VTA Stabilità delle piante

 

 

 

 

Date

 

2016

PROGETTO

 

relazione agronomica plessi scolastici

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Vico Equense (NA)

Determinazione n. 144 del 05/02/2016 

Descrizione

 

Incarico esterno VTA Stabilità delle piante

 

Date

 

2015

PROGETTO

 

relazione agronomica via asturi

Datore di lavoro ditta e/o Ente

 

Città di Vico Equense (NA)

Determinazione n. 281 del 02/04/2015 

Descrizione

 

Incarico esterno relazione agronomica e VTA

 

 

 

 




1. PREMESSA

La potenziale caduta di alberi o di parti di albero costituisce una non indifferente fonte di rischio per persone, animali e cose. Il custode dell’albero, che ha responsabilità civile e penale dei fatti e delle conseguenze dovute all’albero, ha il dovere di monitorare i fattori di rischio e di ridurre al minino la probabilità che un danno del genere si possa verificare. Per prevenire i danni dovuti alla caduta di alberi o di loro parti è necessario riconoscere precocemente le situazioni a rischio, in modo da poter intervenire tempestivamente per ridurne la pericolosità (magnitudo).

 

Le perizie di questo tipo devono essere eseguite da personale tecnico altamente qualificato e competente, che si deve attenere a protocolli operativi ed a metodologie di diagnosi che devono fornire dati scientificamente validi e oggettivamente verificabili.

 

 La perizia deve essere eseguita in modo da permettere a chiunque la legge di identificare correttamente la pianta; deve contenere una descrizione precisa e puntuale dei difetti biomeccanici riscontrati, le prescrizioni di intervento atte a ridurre l’eventuale pericolosità della pianta e l’intervallo di tempo entro il quale la pianta deve essere nuovamente controllata.

 

Tali requisiti sono stati esplicitati nel “ Protocollo ISA sulla valutazione di stabilità degli alberi”, elaborato dal gruppo di lavoro sulla stabilità degli alberi (GLSA) della Società Italiana di Arboricoltura (SIA), che definisce campo di applicazione e procedure tecniche della valutazione di stabilità degli alberi.

 

Le metodologie di analisi della stabilità degli alberi sviluppate nel corso degli anni sono molteplici; in Italia si fa solitamente riferimento alla scuola tedesca di Claus Mattheck e, più di rado, alle metodologie sviluppate da Lothar Wessolly.

 

La procedura diagnostica conosciuta con l’acronimo di VTA (Visual Tree Assessment), elaborata da Claus Mattheck, è certamente la procedura di valutazione di stabilità degli alberi più diffusa in Italia. Il metodo si fonda sul fatto che i difetti statici interni di un albero sono correlati a specifici sintomi visibili esternamente. L’analisi visiva, ovverosia il riconoscimento e la codificazione di tali sintomi, è la parte più delicata dell’analisi. Questa prima fase permette di identificare i soggetti sui quali è necessario compiere approfondimenti strumentali finalizzati a confermare e quantificare le anomalie strutturali che maggiormente influiscono sulla stabilità dell’albero. Gli strumenti utilizzati a tal scopo sono molteplici, e si basano su diversi principi: sulle variazioni di velocità di onde d’urto o di ultrasuoni nel legno (martelli a impulsi sonici e ultrasonici, tomografie soniche), sulle emissioni dei tessuti legnosi nell’infrarosso termico (termografia), sulle variazioni di conducibilità elettrica del legno (shigometro), sulla resistenza del legno alla penetrazione di una sonda (penetrometri), ecc.. Attualmente, gli strumenti più utilizzati per l’indagine delle condizioni interne del legno sono i penetrometri e i tomografi sonici.


2.  materiali e metodi

Come detto, in Italia la Valutazione di Stabilità degli Alberi, viene effettuata, principalmente, con il metodo VTA (Visual Tree Assessment) e protocollo ISA (International Society of Arboriculture).

Il metodo VTA, (Visual Tree Assessment) è stato elaborato dal prof. C. Mattheck (Direttore del Dipartimento di Biomeccanica presso l'Istituto di ricerca sui materiali II del Centro di ricerca di Karlsruhe, Germania).

La procedura VTA consta di tre fasi:

1.    accurata ispezione visiva di tutte le parti di ciascuna pianta, dal colletto (parte basale del fusto a contatto col terreno) alla chioma, per l'individuazione di eventuali anomalie “esterne”. Tale fase comprende anche la misurazione dei parametri dendrometrici (diametro, altezza, diametro medio e altezza di inserzione della chioma) e la verifica dello stato vegetativo e fitosanitario dell'albero;

2.    esame dei sintomi riscontrati nel corso della fase 1, mediante percussione con martello di gomma, sondaggio con asta metallica, ecc., al fine  di correlarli con eventuali anomalie “interne” alla pianta e, pertanto, non visibili esternamente;

3.    approfondimento strumentale  dei sintomi di cui alle fasi 1 e 2, dove ritenuto necessario dal tecnico, al fine di quantificare le  anomalie interne a ciascuna pianta e valutare la resistenza meccanica residua dell'intero albero o di sue parti. 

 

La verifica strumentale, se necessaria, dovrà essere effettuata mediante l'impiego di uno dei principali strumenti previsti dal metodo VTA:  il Tomografo (tomografia sonica: arbotom©), il Resistografo (trapano densitometrico) e Dynaroot (valutazione dinamica della propensione allo scalzamento delle zolle degli alberi).

In relazione ai sintomi/danni riscontrati ed alle misurazioni strumentali effettuate, sarà fornito un giudizio sintetico sulla stabilità biomeccanica dell'albero esaminato, secondo la scala di propensione al cedimento stabilita dalla SIA: attuale CPC (Classe di Propensione al Cedimento), in sostituzione della vecchia Classificazione FRC (Failure Risk Classification).

 

Qualora la classe venga definita “estrema” (classe D), si intende che, sono considerati superati i parametri di sicurezza per cui la pianta è da ritenersi instabile, potenzialmente pericolosa e deve essere abbattuta il prima possibile.

Quando il parametro di sicurezza non venga superato di poco e complessivamente la pianta presenti gravi sintomi/danni, la propensione al cedimento sarà definita “elevata” (classe C/D) e devono essere prescritti gli interventi necessari per garantirne la sicurezza onde far rientrare il rischio entro valori accettabili per la sicurezza di persone e cose: “classe C” (es. potatura di alleggerimento, consolidamenti etc.).

Qualora i sintomi/danni siano meno gravi e le misurazioni strumentali rivelino una condizione statica almeno sufficiente, la propensione al cedimento dovrà essere giudicata moderata, bassa o trascurabile, in proporzione alla situazione rilevata.

 

3. responsabilità civili e penali IN CASO DI SCHIANTO DI UN ALBERO

3.1. Soggetto responsabile: chi ha la custodia

La giurisprudenza acclarata in materia individua quale soggetto responsabile la figura del “custode”, di colui cioè che ha la padronanza e l’effettiva disponibilità di fatto della cosa, cioè che abbia un potere ed un contemporaneo dovere di governo su di essa (proprietario/amministratore/Ente Pubblico).

 

 

3.2. Responsabilità Civile

In caso di schianti di alberi e/o rami

vale il dettato dell’art. 2043 cod. civ.: “risarcimento per fatto illecito” che obbliga il proprietario (custode) a risarcire eventuali danni. La premessa è che vi sia un fatto doloso o colposo che, in ispecie si concretizza con la mancata valutazione della stabilità (da farsi solo e soltanto da un agronomo/forestale unici tecnici abilitati).

 

In parole povere, se l’amministratore non ha agito come un buon padre di famiglia FACENDO REDIGERE LA VALUTAZIONE DI STABILITà, risulta fatto colposo per cui vi è l’obbligo del risarcimento del danno. Viceversa se l’Amministratore, procede con diligenza a far verificare, una ad una le alberate, il fatto doloso non sussiste.

 

3.3. Responsabilità Penale

La responsabilità penale, è personale e le persone possono solo essere “persone fisiche”. Nel caso in ispecie, del proprietario o, se ente pubblico ad esempio del Comune, la responsabilità penale è del solo Sindaco pro-tempore che risponde personalmente di eventuali sue negligenze (ad esempio non imponendo di far effettuare la valutazione di stabilità delle alberate).

 

4. autorizzazione per abbattimento di piante

Il titolo abilitativo per effettuare oggi l’abbattimento di una pianta (non secca) è il Permesso di Costruire rilasciato previo autorizzazione paesaggistica con procedimento semplificato.

 

In realtà con l’evoluzione normativa attuale, nello specifico: D.P.R. 31 DEL 13.02.2017, art. 4, allegato A, Lettera 14: l'abbattimento CON SOSTITUZIONE rientra tra gli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica.

In tal senso e senza correre il rischio che una qualche commissione o la soprintendenza possa opporre dinieghi, oggi è possibile tagliare una pianta con una CILA (Comunicazione di Inizio Attività Asseverata), esecutiva lo stesso giorno della consegna purché supportata e corredata da due condizioni:

1)    una “pesante” documentazione tecnico-agronomica (redatta a scienza e coscienza) che dimostri la comprovata sussistenza del Pericolo, ma soprattutto del rischio per la pubblica o privata incolumità di persone, animali e cose;

2)     che l’abbattimento sia con sostituzione (porre a dimora un egual numero di piante della stessa specie o di specie diffuse nel comprensorio.


CASISTICA POSSIBILE

1. suolo privato

2.  ambiti tutelati paesaggisticamente d.lgs. 42/04 PARTE III

3. area a parco regional
4. area comunità montana

5. area natura 2000;

per cui:

 

- relativamente alla zonizzazione di cui ai punti 1 e 2 del sito di insidenza, ai sensi del disposto normativo vigente (abbattimento con sostituzione - D.P.R. 31/2017 art. 4, tab. A, lett. 14), l’intervento risulta effettuabile previo sola comunicazione di inizio attività  (CILA) - abbattimento con sostituzione: senza aut. Paesaggistica;

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 3, ai sensi del disposto normativo vigente (Deliberaz. Ente Parco M.L. n. 5 del 2 marzo 2015), l’intervento risulta effettuabile previo acquisizione del nullaosta dell’Ente Parco;

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 4, ai sensi del disposto normativo vigente (Regolamento Regionale 24/09/2018 n. 8 art. 53 co 1), l’intervento risulta effettuabile previo autorizzazione della Comunità Montana;

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 5, ai sensi del disposto normativo vigente (Dir. Habitat 92/43/CEE e suo Regolamento di attuazione D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357), l’intervento risulta effettuabile senza V.I. (senza Valutazione di Incidenza), in quanto come da autodichiarazione allegata, rietra nelle fattispecie di cui all’articolo 3, comma 1, lettera “B” del Regolamento regionale n. 1/2010 “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione di incidenza” e non avrà, né singolarmente né congiuntamente ad altri interventi, incidenze negative significative sul sito della Rete Natura 2000  (IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”) interessato dal progetto/intervento o su una delle specie tutelate di cui agli allegati II e IV della direttiva 92/43/CEE e all’allegato I della direttiva 79/409/CEE.

 

 


 

Responsabilità civile e penale in caso di schianto di un albero (Fausto Nasi)



DETERMINAZIONE ETÀ DELLE PIANTE

 

Per determinare l'età delle piante basterebbe contare gli anelli di accrescimento della sua sezione, ma per far questo sarebbe necessario abbatterlo.

Per determinare l'età della pianta (si escluda assolutamente il metodo empirico di dividere la circonferenza diviso 2,5, totalmente erroneo). si estrae una carota con un particolare strumento detto taladro (succhiello) di Pressler e si contano gli anelli.


Di seguito si ripropongono le diverse fasi di analisi che attuiamo:

 ESTRAZIONE CAROTA

 PREPARAZIONE 

 ANALISI DI LABORATORIO E DETERMINAZIONE CERCHIE CAMBIALI

  ns articolo su Positano news SEZIONE L'ESPERTO RISPONDE






Autorizzazione per abbattimento di singole piante

 

SUOLO PRIVATO, NESSUN PERICOLO  per la pubbli./privata incolumità, anche zone a vincolo (*1 e *2)
(*1) zona a vincolo 42/04
(*2) parco regionale/nazionale

1. il proprietario/avente titolo inoltra una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) al Comune per abbattimento con sostituzione ai sensi del DPR 31/2017 (D.P.R. 31 DEL 13.02.2017 Art. 4 allegato A - Lettera 14  abbattimento con sostituzione) - diritti di segreteria 75 bollo;

 

2. UN TECNICO di comprovata competenza (competenza e non esperienza => un dott. agronomo/forestale e non un geometra od un perito che fa quello da 50 anni), predispone un progetto con relazione agronomica, elaborati grafici e fotografici) a corredo della CILA;


3. Occorre indicare una ditta esecutrice ed allegare il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva);


(*1) zona a vincolo 42/04

4. si è immediatamente autorizzati al taglio (non occorre autorizzazione paesaggistica, obbligo di impiantare albero adulto di specie simile o anche diversa ma tipica della zona).

 

(*2) parco regionale/nazionale

4. il comune chiede nullaosta all'Ente Parco (non occorre autorizzazione paesaggistica);

 

5. Ottenuto il nullaosta si è autorizzati al taglio (obbligo di impiantare albero adulto di specie simile o anche diversa ma tipica della zona).


SUOLO PRIVATO,  pericolo per la pubblica e privata incolumità, anche zone a vincolo (*1 e *2)
(*1) zona a vincolo 42/04 
(*2) parco regionale/nazionale

1. Sindaco emana ordinanza di abbattimento, la invia per conoscenza agli Enti detentori dei vincoli, si è immediatamente autorizzati al taglio;

2. Occorre indicare un Direttore dei lavori (agronomo) ed una ditta esecutrice allegando il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva);
3. alla fine occorre redigere certificazione di eliminato pericolo.


SUOLO PUBBLICO, anche zone a vincolo (*1)
(*1) zona a vincolo 42/04 

1. L'UTC predispone un progetto di abbattimento con sostituzione (ai sensi del DPR 31/2017 Allegato A lett. 14);

2. il progetto è immediatamente esecutivo;




OFFERTA economica con prove di stabilità

VTA (Visual tree assessment)

Verifica statica visiva e strumentale su piante arboree mediante l'applicazione del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), attuata secondo il protocollo ISA (International Society of Arboriculture), sia che si tratti di indagine ex novo che di ricontrollo, attraverso lo svolgimento delle seguenti fasi di indagine:

 

1.    Verifica morfostrutturale dell’elemento arboreo con indagine in quota;

 

2.    Verifica delle condizioni epigee mediante tomografia sonica a diversa quota e su ramificazioni principali e secondarie in funzione delle risultanze delle verifiche morfostrutturali visive;

 

3.    Verifica delle condizioni epigee mediante resistografo a diversa quota e su ramificazioni principali e secondarie in funzione delle risultanze delle verifiche morfostrutturali visive.

 

4.    Verifica delle condizioni ipogee mediante prova dinamica Dynaroot;

 

5.    Spese generali per assistenze e collaborazioni

6.    Restituzione dei dati al committente con relazione tecnico-agronomica sulla valutazione delle condizioni biomeccaniche e di stabilità e note prescrittive.


€ 2.800,00 (oneri piattaforma elevazione esclusi)



TARIFFARIO VTA ANNO 2020 (needed psw): 


TARIFFARI0 ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde (VIGENTE 2017) 

 (acquistato: psw)

SEMINARI/CORSI/CURRICULA/INCARICHI/STRUMENTAZIONE  CURRICULA  






         

VOCE DI CAPITOLATO:

Verifica statica visiva e strumentale su piante arboree mediante l'applicazione del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), attuata secondo il protocollo ISA (International Society of Arboriculture), sia che si tratti di indagine ex novo che di ricontrollo, attraverso lo svolgimento delle tre fasi di indagine:

1.      verifica visiva dei sintomi e dei danni esterni;

2.      valutazione tecnica dei sintomi e dei danni in rapporto alla stabilità dell'albero;

3.      eventuali misurazioni strumentali necessarie e sufficienti per verificare la stabilità dell'albero in modo preciso ed esauriente.

 

Le analisi strumentali saranno effettuate con l’utilizzo di:

·         Succhiello di Pressler;

·         Microscopio;

·         Frattometro;

·         RESISTOGRAPH PD500-Series (IML PowerDrill®)

·         ARBOTOM®

·         DYNAROOT (tenuta radicale)

·         POOLING TEST (Prova di trazione)

 

La scelta di: quali, quanti, del numero di prove e posizioni ove effettuare le eventuali indagini strumentali sarà a discrezione del tecnico valutatore (condizioni normali: al colletto, a 2 mt. ed alla imbrancatura).

Comprensiva di contrassegno numerico, documentazione fotografica e perizia tecnica a firma di tecnico abilitato (dott. Agronomo o dott. Forestale), descrittiva dei risultati della verifica e degli interventi manutentivi consigliati.  Escluso oneri autoscala o treeclimbing:



05/04/2015 | INCARICO ESTERNO COMUNE DI VICO EQUENSE
Valutazione Stabilità e propensione al cedimento alberate via A. Asturi, Città di Vico Equense

Comunicato CLICCA  



 prova strumentale per verificare i danni di un fungo cariogeno (Ganoderma resinaceum)




REPLANTING - Spostamento piante di olivo (Sireneo d'Aequa) GUARDA IL VIDEO CLICCA 

 

(*) autorizzazione rilasciata ed abbattimento effettuato

 

 



  Funghi di rilevanza statica delle piante: raccolta fotografica sui principali funghi importanti per la stabilità delle piante CLICCA




ARTICOLO PUBBLICATO SULLA SEZIONE L'ESPERTO RISPONDE DI POSITANONEWS:

"determinazione dell'età delle piante"


 clicca







 

 

Cos’è il metodo VTA

Il VTA (Visual Tree Assessment in: Mattheck & Breloer, 1994) è una metodologia di indagine, che viene eseguita per la valutazione delle condizioni strutturali dell’albero.

 

Esso si basa sulla identificazione degli eventuali sintomi esterni che l’albero evidenzia in presenza di anomalie a carico del legno interno; anche laddove non esistano cavità o evidenze macroscopiche del decadimento in corso (ad esempio, funghi che si sviluppano sui tessuti legnosi, è possibile, attraverso il riconoscimento di tali sintomi, cogliere il segnale della presenza di difetti meccanici e fisici all’interno dell’albero.


Se vengono individuati dei sintomi di difetto, questi devono essere confermati da metodi di
 analisi approfonditi e devono poi essere dimensionati. Così, alberi sani vengono esaminati in modo non distruttivo, e solo se i sospetti vengono confermati si procede ad un’indagine più approfondita dell’albero. In Italia la metodologia VTA è liberamente praticabile non essendo normativamente riservata ad alcun ordine professionale, tuttavia richiedendo complesse conoscenze interpretative agronomiche, botaniche e forestali, è normalmente svolta da agrotecnici ed agrotecnici laureati e da dottori agronomi e forestali, entrambi iscritti nei rispettivi albi professionali, nonché da altri soggetti competenti per esperienza.

 

 

Il metodo VTA si svolge in tre fasi:

1. Controllo visivo dei difetti e della vitalità. Se non si riscontrano segnali preoccupanti, l’esame è terminato. L’indagine visiva viene effettuata considerando l’albero nella sua interezza e prendendo in considerazione la sua morfologia, il suo aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.

2. Analisi strumentale (Identificazione del difetto). Se vengono riscontrati sintomi di difetti, essi vengono esaminati per mezzo di un’indagine più approfondita (percussione con martello tradizionale, percussione con martello ad impulsi, Resistograph, Arbotom) per stimare la localizzazione del punto debole e la sua espansione assiale.

3. Determinazione della dimensione del difetto e della qualità del legno con applicazione di criteri di previsione di schianto per stabilire se l’albero è pericoloso metodo VTA prevede quindi un’analisi più approfondita solo per i soggetti che manifestano uno o più difetti tra quelli sopra elencati. Dimensionamento dello spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante deve essere dimensionato per valutare lo spessore residuo della sezione trasversale della parete. Come fattore di sicurezza per alberi con piena vegetazione viene assunto il valore t / R maggiore od uguale a 0,3 (dove t è lo spessore di parete residua sana e R è il raggio del tronco nel punto della misurazione). Se dimensionando il difetto si ha la prova di un'alta probabilità di rottura e l'albero è scarsamente vitale, allora è da sostituire. Se deve essere assolutamente risparmiato, perché è un esemplare raro, carico di storia, allora è possibile ridurre i rischi di danneggiamento con opportuni interventi di tipo manutentivo.

 

Protocollo ISA®

Onde uniformare la metodologia di attuazione del metodo V.T.A. ideato, come detto, dallo scienziato tedesco Prof. Claus Mattheck, la S.I.A.[1] (Società Italiana di Arboricoltura) ha messo a punto il protocollo ISA. Protocollo ISA – SIA:

1. Oggetto e scopo della valutazione della stabilità degli alberi

2. Procedure di massima dell’analisi visiva

3. Procedure di massima dell’analisi strumentale

4. Restituzione dei dati al committente

5. Durata delle analisi e classificazione dei rischi

6. Note operative per la messa in sicurezza

7. Limiti applicativi nelle procedure di verifica di stabilità.



[1]  Chapter Italiano dell’International Society of Arboriculture

  

Classe di propensione al cedimento

Come da metodo V.T.A. attuato con protocollo ISA, il risultato finale della valutazione di Stabilità deve permettere l’attribuzione di una Classe di Propensione al Cedimento (CPC). La SIA, nell’attuazione del protocollo di stabilità relativo ha ridefinito recentemente la classificazione sostituendo quella che era la FRC (Failure Risk Classification), con l’attuale e vigente CPC.

CSP - Nuova Classificazione della Propensione al Cedimento degli alberi© redatta dalla S.I.A. (Società Italiana di Arboricoltura che sostituisce integralmente la vecchia classificazione FRC (Failure Risk Classification) per la determinazione della stabilità degli alberi.

Classe

Definizione

A

Trascurabile

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque anni.

B

Bassa

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L'eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico.

C

Moderata

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L'eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Questa avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e, qualora realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità dell'albero.

* É ammessa una valutazione analitica documentata.

C/D

Elevata

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo  visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell'albero. Nell'impossibilità di effettuare i suddetti interventi l'albero è da collocare tra i soggetti di classe D.

* È ammessa una valutazione analitica documentata.

D

Estrema

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. * Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai, quindi, esaurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, essere abbattute.

* È ammessa la valutazione analitica documentata.

 

Obiettivo principale del metodo S.I.A., che trova l’applicazione ideale per gli alberi posti in spazi aperti oppure lungo arterie stradali o, infine, in parchi e giardini in cui si compiono le ordinarie pratiche manutentive, è calcolare la capacità di sopportazione dei carichi, ossia della forza del vento, una volta determinati l’altezza dell’albero, la forma della chioma, il diametro del tronco, la specie botanica e l’esposizione dell’albero.

 

L’esposizione dell’albero al vento è stabilita in base alle indicazioni di Davenport, che considerano la diversa posizione della pianta:

· aperta campagna (pianta completamente esposta al vento);

· area periurbana, ossia paese o territorio con edifici bassi (pianta parzialmente protetta dal vento);

· città (pianta protetta dal vento).
Per mezzo di alcuni grafici di riferimento, ricavati dai modelli studiati da Wessolly, è possibile calcolare se il diametro del tronco è sufficiente a sopportare il carico di vento (intensità di Beaufort di grado 11 = 32, 6 m/s ), stabilendo di conseguenza il fattore di sicurezza statica ottimale della pianta (Sb). Con valori elevati di Sb, cioè se il diametro è più grande di quello necessario per resistere alla forza del vento, l’albero dispone di un’elevata riserva statica e può essere accettata una certa quantità di legno degradato. In sintesi:

· Sb superiore a 150%: il valore minimo accettabile per un’adeguata sicurezza è 150;

· Sb tra 100% e 150%: è necessario, sulla base delle condizioni ambientali e in special modo dell’esposizione ai venti dominanti presenti in zona, definire i criteri operativi per riportare la pianta ad un adeguato range di sicurezza;

· Sb eguale o inferiore a 100%: l’albero non presenta condizioni di stabilità sufficienti. Per gli alberi in queste condizioni la conservazione è ammissibile soltanto se non si riscontrano alterazioni significative del legno e se si attuano interventi di manutenzione. In quest’ultimo caso è, perciò, indispensabile eseguire immediatamente le prescrizioni indicate (grado 1: urgenza assoluta, lavori da realizzare immediatamente).

La relazione tecnica relativa all’indagine prevede la determinazione per ciascun albero di:

· Specie;

· Ubicazione rispetto agli altri alberi;

· Descrizione delle condizioni della pianta;

· Classe di rischio fitostatico o di propensione al cedimento;

· Classe fitosanitaria;

· Modalità di intervento;

. Grado di urgenza dell’intervento.

 


 

 

AUTORIZZAZIONI PER L’ABBATTIMENTO ALBERATURE


DAL 6 APRILE 2017: D.P.R. 31 DEL 13.02.2017 ART. 4 allegato A - Lettera 14 
L'ABBATTIMENTO CON SOSTITUZIONE - Rientra tra gli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica

Il provvedimento è entrato in vigore il 6 aprile 2017.

 DPR 31/2017 DPR Bosetti&Gatti

 interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica  allegato A punto 14 (sostituzione di alberi o arbusti)
Circolare MIBACT (Soprintendenza)


Zona non vincolata,
nessun regolamento del verde, albero non censito monumentale: basta semplice richiesta al comune allegando relazione agronomica del perchè se ne chiede abbattimento. Il comune rilascia, se lo ritiene, nullaosta all’abbattimento. Comunicazione di inizio, direzione lavori, ditta esecutrice e rispetto condizioni di sicurezza D.Lgs. 81/2008-106/2009.


1. suolo privato

2.  ambiti tutelati paesaggisticamente d.lgs. 42/04 pARTE III

3. area a parco regionale monti lattari
4. area comunità montana monti lattari

5. area natura 2000;

per cui:

 

- relativamente alla zonizzazione di cui ai punti 1 e 2 del sito di insidenza, ai sensi del disposto notmativo vigente (abbattimento con sostituzione - D.P.R. 31/2017 art. 4, tab. A, lett. 14), l’intervento risulta effettuabile previo sola comunicazione di inizio attività (abbattimento con sostituzione: senza aut. Paesaggistica);

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 3, ai sensi del disposto normativo vigente (Deliberaz. Ente Parco M.L. n. 5 del 2 marzo 2015), l’intervento risulta effettuabile previo acquisizione del nullaosta dell’Ente Parco Monti Lattari;

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 4, ai sensi del disposto normativo vigente (Regolamento Regionale 24/09/2018 n. 8 art. 53 co 1), l’intervento risulta effettuabile previo autorizzazione della Comunità Montana Monti Lattari;

 

- relativamente alla zonizzazione di cui al punto 5, ai sensi del disposto normativo vigente (Dir. Habitat 92/43/CEE e suo Regolamento di attuazione D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357), l’intervento risulta effettuabile senza V.I. (senza Valutazione di Incidenza), in quanto come da autodichiarazione allegata, rietra nelle fattispecie di cui all’articolo 3, comma 1, lettera “B” del Regolamento regionale n. 1/2010 “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione di incidenza” e non avrà, né singolarmente né congiuntamente ad altri interventi, incidenze negative significative sul sito della Rete Natura 2000  (IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”) interessato dal progetto/intervento o su una delle specie tutelate di cui agli allegati II e IV della direttiva 92/43/CEE e all’allegato I della direttiva 79/409/CEE.

 

 


Alberature ubicate in aree sottoposte a Vincolo Paesaggistico

PRIMA DEL DPR 31/2017 VALEVA:

Per l'abbattimento di alberature ubicate in area sottoposta a Vincolo ai sensi art. 134C – 136 e 142 D.Lgs. 42/04, in osservanza all'art. 146 stesso Decreto, occorre richiedere preventiva autorizzazione paesaggistica (Procedimento Semplificato D.P.R. 139/10 alleg. 1 lett. 36). 

In realtà, è ns interpretazione che non sia  “Conditio sine qua non”  il fatto che il territorio sia vincolato ai sensi del 42/04 od altro vincolo, ma il singolo albero o le alberature debbano avere “cospicui caratteri di bellezza naturale” anziché “distinguersi per la sua/loro non comune bellezza” anziché “caratteristico aspetto avente valore estetico 

Per cui un ailanto (Ailanthus), anche se si trova a Sorrento anzichè a Capri, anzichè a Firenze, non può e non deve essere oggetto di parere preventivo della Soprintendenza.

Va da se che quando un albero non ha le caratteristiche particolari del 42/04 ed il Comune non ha un “Regolamento del verde”, lo stesso nON RISULTA SOGGETTO AD AUTORIZZAZIONE ALL’ABBATTIMENTO:

Capo II
Individuazione dei beni paesaggistici

Articolo 136
Immobili ed aree di notevole interesse pubblico

 

1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse pubblico:
a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica;
b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;
c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale;
d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

 

Alberature ubicate in aree non sottoposte a Vincolo Paesaggistico

Eventuali disposizioni del Regolamento del Verde, fermi rimanendo ovviamente diritti di terzi, nonché prescrizioni, tutele e disposizioni di diversa natura e competenza (NTA del PRG – Atti d'Obbligo - prescrizioni originario Permesso di Costruire – nonché R.C. Tutela Animali D.C.C. n° 275/05). In genere le alberature presenti in aree NON sottoposte a Vincolo Paesaggistico ai sensi D.Lgs. 42/04 possono essere abbattute senza la preventiva autorizzazione paesaggistica


Se l’albero/i si trova in zona vincolata, ma l’abbattimento presenti caratteristiche di urgenza motivata da ragioni di pericolo per la pubblica incolumità, può essere inoltrata  al Servizio Verde Gestione una  richiesta in carta libera di emissione di un’ordinanza sindacale urgente di abbattimento per pericolo per la pubblica incolumità.

La richiesta può essere inoltrata dal proprietario dell’albero e va corredata da relazione fisiopatologica o fitostatica da parte di un Dottore Agronomo, con la descrizione delle caratteristiche della pianta, fotografie e motivazione della richiesta, che attesti i motivi di urgenza.

 

 


Quando è necessario abbattere una pianta: Differenza fra RISCHIO E PERICOLO


PERICOLO: possibilità intrinseca di rotture e/o cedimento

RISCHIO: possibilità di estrinsecare il pericolo (fare danni)

Due piante sono entrambe pericolose (i rami si possono spezzare e la pianta si può ribaltare). Per semplicità diciamo che sono pericolose allo stesso identico modo.

Una delle piante si trova in un bosco sperduto, lontanissimo dove non passa mai nessuno => RISCHIO basso,

l’altra si trova in un parco giochi frequentato ogni giorno da moltissime persone e bambini => RISCHIO elevato.

Le due piante pur avendo la stessa identica PERICOLOSITÀ, sono differenti per rischio: quella nel bosco, pur essendo pericolosa, se cade non ha la minima possibilità di fare danni => rischio basso => non serve abbatterla.

Quella nel parco, se cade, sicuramente potrebbe fare danni => rischio elevato => abbattimento (se non è possibile altro).

Se una pianta è pericolosa, si può cercare di evitarne l’abbattimento??!

Risposta: SI se si può attenuarne il RISCHIO.

MA COME??!

In svariati modi, purchè si riporti il RISCHIO entro limiti stabiliti di tolleranza:

1) rendere impossibile l’accesso all’area di sedime e di proiezione della chioma e del tronco => il RISCHIO si  abbassa entro limiti di sicurezza e non è più necessario abbattere la pianta;

2) consolidarne i rami ed il tronco;

3) altro:

¨potatura rimonda  ¨potatura alleggerimento  ¨potatura epicormici  ¨diradamento  ¨spalcatura  ¨accorciam.   

¨trattamenti fitosanitari  ¨arieggiamento  ¨drenaggio  ¨arieggiamento  ¨diserbo  ¨arieggiamento ¨concim.

¨ammendamento  ¨protezione cavità  ¨irrigazione

¨consolidamento statico ¨consolidamento dinamico  ¨consolidamento di tenuta

¨tirante con cavi d’acciaio  ¨tirante con fasce  ¨tirante sintetico tubolare

¨consolidamento statico branche dyneema o fune d’acciaio ¨legature branche PP BOA/COBRA

¨consolidamento tridimensionale TREEGUARDIAN/BRACINGSYSTEM/TREE SAVE

¨legature branche PES  ¨legature branche PA  ¨prova di trazione  ¨monitoraggio pendenza

 

¨ancoraggio pianta con cavi di acciaio  ¨supporto  ¨puntellamento  ¨parafulmine  ¨interdizione  


QUALI SONO I LIMITI ACCETTABILI DI TOLLERANZA??!

Chiedetelo ad un agronomo => Fai da Te senza me ahi ahi ahi..!   ^_*

SCHEDA VTA STUDIO STARACE (PASSWORD)



GLOSSARIO DEI TERMINI TECNICI

Affrancamento =Emissioni di radici al di sopra del punto di innesto.
Albero = Pianta perenne legnosa dotata di un fusto dal quale, ad altezza variabile, hanno origine le branche primarie. Anche piante che solitamente hanno forma arbustiva possono essere allevate in forma arborea.

Alburno = Tessuto legnoso direttamente a contatto internamente con il Cambio, dotato di sistema di canalizzazione per il trasporto dell’acqua e delle sostanze nutritive e con funzioni di immagazzinamento di sostanze di riserva. A seconda della specie, i vecchi anelli interni di alburno perdono più o meno rapidamente le loro funzioni di trasporto e immagazzinamento.

Altezza della chioma = Distanza fra la base e la sommità della chioma.

Altezza di inserimento della chioma = Distanza tra il terreno e il punto di inserzione della branca principale più bassa, misurata lungo il fusto. Nel caso di alberi con portamento fastigiato, si considera il punto di inserzione del ramo più basso, purché non isolato.

Altezza della pianta = Dimensione della pianta dal terreno fino alla cima.

Altezza di inserzione della chioma = Distanza tra il terreno e il punto di inserzione della branca principale più bassa, misurata lungo il fusto. Nel caso di alberi con portamento fastigiato, si considera il punto di inserzione del ramo più basso, purché non isolato.

Ancoraggio della chioma = Stabilizzazione della chioma tramite collegamenti fra rami o parti della chioma stessa, allo scopo di evitare rotture, immobilizzare parti della pianta, imbrigliare rami/diramazioni spezzati.

  • Ancoraggio della chioma mediante aste e cavi = Sistema di ancoraggio composto da cavi metallici collegati a aste filettate in acciaio, che vengono avvitati nel legno. Una variante meno invasiva propone l’uso di fasce al posto delle aste filettate.
  • Ancoraggio dinamico della chioma = Sistema di ancoraggio composto da funi, cinghie e/o fasce o altri strumenti di fissaggio, che vengono collocati attorno ai rami e parti della chioma da proteggere, senza azioni invasive (foratura).
  • Struttura ad anello = Ancoraggio della chioma composto da almeno quattro rami/ramificazioni, specialmente per assorbire le forze di spinta laterali, ove le parti della chioma adiacenti vengono legate assieme circolarmente.
  • Struttura centralizzata = Ancoraggio della chioma, ove tutti i rami/ramificazioni da assicurare vengono legati assieme in un punto centrale.

Arboricoltura = La scienza e la pratica di coltivare le piante arboree e, secondariamente, arbustive applicando i principi dell’agronomia, della botanica, delle scienze forestali, all’impianto e alla manutenzione nell’ambito del territorio urbano ed extraurbano, ove le funzioni prevalenti siano di tipo ornamentale e non produttivo, come tipicamente avviene per parchi, giardini e aree verdi di arredo (Arboricoltura ornamentale).

Arbusto = Pianta legnosa perenne che differisce da una pianta erbacea perenne poiché possiede fusti legnosi permanenti e che differisce da un albero, in modo meno definito, per la sua limitata altezza e per l’assenza, in generale, di un fusto principale ben distinto.

Base della chioma = Zona inferiore ove terminano le estremità dei rami.

Biforcazione del tronco = Biforcazione in due diramazioni/rami di simile spessore, a forma di U o V, spesso anche in forma mista. Vedi Forcella.

  • Biforcazione di compressione/Biforcazione a V = spesso con formazione di corteccia inclusa. Facilmentea rischio di rottura.
  • Biforcazione di tensione/Biforcazione a U = non a rischio di rottura.

Branca = Grosso ramo che si origina direttamente dal fusto (branca primaria) o da una branca primaria (branca secondaria) ed è permanente.

Callo = Nuova formazione di cellule al bordo della ferita. Si tratta di cellule irregolari con pareti sottili, dalle quali si sviluppa nel corso degli anni un margine calloso, chiamato più propriamente legno da ferita.

Un tipo particolare di callo è rappresentato dal callo superficiale. Su ferite superficiali con distacco della corteccia (p.es. danni dovuti a colpi o urti), si possono sviluppare cellule callose sulla superficie della ferita, sulle quali si forma un tessuto funzionale di legno, cambio e corteccia. Al di sotto della superficie del callo il legno rimane intatto. Non si creano variazioni di colore o marciume.

Carico di rottura= Misura del carico massimo che un materiale può reggere. Nell’installazione di ancoraggi si dovrà applicare un adeguato fattore di sicurezza.

Carico continuo = Il carico presente permanentemente sul sistema di ancoraggio della chioma.

Cambio = Strato di cellule meristematiche in grado di differenziare nel corso della divisione cellulare i tessuti dell’Alburno (verso l’interno) e del Libro o floema verso l’esterno.

Capitozzo proprio (pollard) = Tipo di utilizzo storico di alcuni tipi di alberi (specialmente platano e tiglio) che devono essere regolarmente potati in tale modo.

Capitozzatura = Vedi Taglio della chioma.

Carie del legno = vedi Danni al legno.

Cellulosa = Il principale costituente chimico della parete secondaria delle cellule delle piante superiori; è un polisaccaride lineare la cui formula empirica è (C6H10O6)n, costituito da numerose unità di anidride glucosica come risultato di una polimerizzazione per condensazione di molecole di glucosio. E’ strettamente associata con altre componenti del legno, vale a dire emicellulosa e lignina.

Chioma = Parte superiore dell’albero, composta da diramazioni, rami, ramoscelli e fogliame/foglie aghiformi.

  • Chioma secondaria = Nuova chioma, originatasi da germogli dormienti (rami epicormici) e/o rami secondari (p.es. in seguito a potatura, danni, processi di deperimento).
  • Chioma vuota (cava) = Forma della chioma causata da tagli di allevamento o ristrutturazione errati, o dalla perdita dell’asse del tronco centrale. L’albero si presenta costituito solo da branche a forma di vaso o di candelabro.

Collare del ramo = Rigonfiamento riconoscibile presso la congiunzione fra il tronco e il ramo alla base del ramo.

Colletto = Zona di transizione posta tra fusto e radice; ha caratteristiche anatomiche intermedie tra quelle radicali e quelle del fusto. Talvolta è riconoscibile negli alberi e nei semenzali, per la presenza di un leggero ingrossamento. Convenzionalmente, è la zona compresa tra il livello del terreno e 20 cm di altezza.

Compartimentalizzazione (o compartimentazione) = Reazione del tessuto del legno in parti viventi e reattive della pianta, causata da danneggiamenti e/o carie, allo scopo di limitare la diffusione del danno ai tessuti sani. L’efficacia dipende da molti fattori, p.es. rispetto della zona di protezione.

Corteccia = Parte esterna degli organi legnosi, composta, dall’esterno, da scorza (strato protettivo morto, suberificato), fellogeno (strato meristematico che origina esternamente la scorza e internamente il felloderma), felloderma e Libro. Per ogni stagione vegetativa si distingue una corteccia primaticcia (composta tipicamente da canali cribrosi e da cellule compagne o da cellule cribrose) e una corteccia tardiva (composta da parenchima e con elementi cribrosi scarsi e piccoli).

Corteccia inclusa = Lembo di corteccia a volte associato ad un nodo, che è rimasto più o meno incluso nel legno dall’accrescimento dell’albero.

Cresta della corteccia = Punto di congiunzione più o meno visibile fra la corteccia del fusto e del ramo.

Cura dell’albero = Ogni misura intrapresa sulla pianta stessa e/o sul terreno circostante, mirata ad evitare uno sviluppo errato o al miglioramento, mantenimento o ripristino della vitalità e della sicurezza dell’albero.

Danni alla corteccia/legno

  • Crescita deficitaria = Tessuto non sufficientemente alimentato, specialmente in zone caratterizzate da ostacoli come diramazioni, rigonfiamenti, aree danneggiate, a causa di interruzione o riduzione dell’afflusso di linfa. Con il tempo può verificarsi una locale riduzione dell’ispessimento.
  • Ferite/Danni alla corteccia = Ferite superficiali di origine meccanica (p.es. urti), che arrivano fino allo strato esterno dell’alburno e che possono essere ricettacolo di funghi.

Danni al legno = Danno del corpo legnoso nella zona dell’alburno e/o del durame.

  • Cancro della corteccia = Danno infettivo alla corteccia causato p.es. da funghi o batteri, che può portare ad anomalie della crescita e/o al deperimento della corteccia e del cambio.
  • Carie del legno = Decomposizione del legno causata da funghi. Lo sviluppo dipende principalmente dal tipo del fattore scatenante, dalla specie e dalla vitalità della pianta. A seconda del tipo di decomposizione del legno, si distinguono in carie bianca, carie bruna, carie molle.
  • Carie bianca = La decomposizione avviene principalmente a scapito della emicellulosa e della lignina; il legno assume una consistenza pallida e fibrosa.
  • Carie bruna = Marciume a causa del quale dapprima si decompongono solo emicellulosa e cellulosa in parti diverse.
  • Carie molle = Marciume per il quale ife di funghi si installano nelle pareti delle cellule e costruiscono caverne longitudinalmente all’asse del legno. La decomposizione di cellulosa ed emicellulosa può causare la fragilità del legno.
  • Carie dell’alburno = Marciume derivante da un’infezione superficiale, che si estende fino all’alburno.
  • Carie del durame = Marciume che avanza attraverso ferite ai rami o alle radici dapprima nella zona centrale di rami, fusto e ceppo, e decompone il legno dall’interno. Si sviluppa in molti anni, spesso decenni e alla fine porta alla perdita di stabilità e resistenza alla rottura.
  • Cretto = Fessurazione della corteccia o del corpo legnoso (p.es. a causa di carichi meccanici eccessivi, gelo o marciume sviluppatosi esternamente o internamente).
  • Cuore bagnato = Inumidimento del cuore/legno maturo a causa di attacco batterico, che può per esempio avvenire in salici, pioppi e abeti ma che non ha effetti sulla solidità del legno. Quando il cuore bagnato si asciuga (p.es. in seguito a ferite) si può facilmente verificare sviluppo di carie.
  • Essudazione fermentativa = Secrezione liquida della pianta, normalmente legata a batteriosi.
  • Gommosi = Secrezione viscosa, riscontrabile specialmente nelle drupacee, causata principalmente da ferite, funghi.
  • Resinosi = Secrezione viscosa riscontrabile in conifere, causata da ferite o fisiopatia.
  • Ustione solare/Danni da bruciatura = Danni causati dal calore (p.es. a piante sensibili o tramite l’azione diretta del fuoco), che possono portare al deperimento del cambio, al distacco o alla spaccatura della corteccia nelle zone circostanti e a danni al legno.

Danni alle radici = Danni meccanici, chimici o causati da funghi o altri agenti dannosi alle radici, che possono nuocere alla stabilità e/o al nutrimento minerale della pianta. In caso di danni alle radici di sostegno i rischi alla stabilità sono notevoli.

Danni causati da fulmini = Lacerazione e distacco della corteccia e/o spaccatura del legno causate da fulmini.

Diametro della chioma = Estensione orizzontale della chioma.

Durame = Legno composto da cellule inattive con valore statico. A seconda del tipo di albero, le piante producono legno maturo, vero e proprio durame o durame falso .

Il legno maturo non manifesta nessuna variazione di colore rispetto all’alburno. Il durame vero e proprio ha una colorazione diversa e mantiene una maggior durata naturale grazie al depositarsi di sostanze speciali contro il marciume. Il durame falso possiede anche una colorazione diversa, ma non una durata maggiore.

Emicellulosa = Polisaccaridi (pectine escluse) presenti nella membrana intercellulare e nelle pareti cellulari delle piante. Sono dei polimeri misti di esosi e pentosi e di acidi uronici. Possono essere estratti con soluzioni alcaline in acqua e sono facilmente idrosolubili in acidi; forniscono zuccheri o zuccheri ed acidi uronici.

Epicormico = germoglio che si sviluppa spontaneamente da una gemma avventizia o dormiente sul fusto o su un ramo di una pianta legnosa.

Fittone = Radice ingrossata, con andamento verticale, da cui si originano radici secondarie sottili.

Foglia = Organo delle piante superiori cui sono affidate diverse funzioni fondamentali tra cui l’evapotraspirazione e la fotosintesi clorofilliana.

Forcella = Zona di biforcazione fra due o più rami o diramazioni.

Frattometro = Strumento in grado di misurare la resistenza di un campione di legno (carota) alla rottura. La carota è alloggiata sulla parte superiore dello strumento e sollecitata alla rottura applicandovi una forza crescente: lo strumento permette di misurare il momento flettente e l’angolo di flessione subito prima che la carota si spezzi. La valutazione dei dati forniti dallo strumento è possibile sulla base di apposite tabelle che forniscono i valori standard in assenza di degradazione del tessuto e in caso di degradazione delle componenti di lignina e cellulosa.

Fusto= Parte della pianta fra il colletto e l’inizio della chioma o la testa del fusto. Un albero è considerato a più fusti (policormico) quando più fusti sorgono da un unico ceppo.

  • Asse del fusto = Piano di simmetria derivante dal fusto. Per piante senza germoglio terminale continuo, da considerarsi come il prolungamento teorico della pianta stessa verso l’alto.
  • Diametro del fusto = Misura in cm registrata a m 1,30 di altezza dal terreno, se non indicato diversamente. I fusti di piante a più fusti vengono misurati singolarmente.
  • Germogli del fusto o del ceppo = Germogli derivanti da gemme avventizie soprattutto nell’area della base del fusto o del fusto (vedi Polloni).
  • Stabilizzazione del fusto, della testa del fusto, dei rami = Ancoraggio di fusti, teste di fusti e rami a rischio di rottura.
  • Testa del fusto (castello) = Parte superiore del fusto, quando da essa si dipartono le ramificazioni.

Gemma = Formazione tipica delle piante superiori, costituita da cellule indifferenziate e da abbozzi fogliari, protetta esternamente dalle perule. E’ l’abbozzo di nuovi organi: rami, foglie o fiori.

Germoglio = Ramo, inizialmente erbaceo, poi lignificato, che ha origine dallo sviluppo di una gemma.

Germoglio terminale = Prolungamento continuo dell’asse del ramo/ramificazione.

Getto = Termine generale per indicare un organo vegetale molto giovane, generalmente caulinare (cioè fusto o ramo) sottile ed in fase di accrescimento, come un giovane ramo, un pollone, il fusticino di un semenzale, ecc.

Legno/Xilema= Tessuto adulto secondario cui sono affidate le funzioni di resistenza meccanica e di conduzione dell’acqua e delle sostanze minerali; è caratterizzato dalla presenza di elementi tracheali. Viene prodotto dalla divisione delle cellule interne del cambio.

  • Legno da ferita = Tessuto legnoso con strutture particolari, che viene prodotto come reazione a danni del Cambio (callo/margine calloso), vedi Callo.
  • Legno di reazione = Legno di trazione (latifoglie) o di compressione (conifere) che si forma per reazione a carichi statici o dinamici.

Libro/Floema = Strato interno alla scorza, composto da cellule inattive e viventi con funzione di trasporto e accumulazione di assimilati. Il floema di formazione primaria è è costituito da tubi cribrosi ed è prodotto da un meristema apicale. Il floema derivante dal cambio è il floema secondario o libro ed è costituito da tubi cribrosi, parenchima e fibre. Cordoni o strati di floema inclusi nello xilema secondario di certe dicotiledoni legnose, costituiscono il floema incluso.

Lignina = Componente non carboidrato del legno, e di certi altri tessuti vegetali, che incrosta le pareti cellulari e cementa insieme le cellule. Attualmente si ritiene sia composta da un gruppo di polimeri strettamente correlati di certi derivati fenilpropanici.

Linea di gocciolamento = Bordo esterno dell’ombrello della chioma.

Linfa = Liquido circolante nelle piante, formato da acqua e sostanze minerali (linfa grezza) oppure da acqua e sostanze organiche elaborate dalle parti verdi (linfa elaborata).

Martello a impulsi = Strumento in grado di misurare la velocità di propagazione dell’onda sonora attraverso una sezione di legno (ad. es. il fusto). Una vite da legno infissa nel fusto viene colpita con un martello collegato allo strumento di misura del tempo di propagazione. Ad un’altra vite da legno infissa nel fusto, dall’altro lato dello stesso, è collegato un rilevatore di accelerazione. Immettendo nello strumento di misura la distanza tra le due viti, si ottiene la misura della velocità di propagazione dell’onda sonora. A velocità di propagazione alte corrisponde l’assenza di difetti interni; valori bassi invece indicano la presenza di difetti, la cui entità andrà valutata con altri strumenti (resistografo e frattometro principalmente).

Micorriza = Simbiosi tra funghi e radici sottili che può essere esterna (Ectomicorriza) o interna (Endomicoriza); le ife fungine cedono all’albero acqua e nutrienti minerali in cambio di carboidrati elaborati dal vegetale.

Miglioramento delle condizioni ambientali= Misure intraprese allo scopo di migliorare o ripristinare le condizioni di vita e di crescita della pianta (p.es. miglioramento della disponibilità di luce e acqua per le radici), nonchè di ripristinare un ambiente sufficientemente sicuro ed ecologicamente adatto per la pianta.

Necrosi = Morte e degenerazione dei tessuti, si manifesta con imbrunimenti. Sintomo generalmente aspecifico.

Pollone = (da ceppaia) Fusto che si origina da una gemma avventizia o dormiente, situata presso la base di una pianta legnosa.

(radicale) Ramo vigoroso ed eretto, portante solamente gemme a legno, che si origina dalle radici delle piante legnose, in prossimità del colletto.

Potatura della chioma

  • Capitozzatura = Taglio esteso e dannoso della chioma, senza considerazione per l’habitus e per le necessità fisiologiche. Da distinguere dalla capitozzatura è il capitozzo proprio (pollard).
  • Diradamento della chioma = Sfoltimento della chioma tramite eliminazione di rami sani, particolarmente nella zona dei rami sottili e rametti, nonchè di succhioni in eccesso (p.es. per ridurre l’ombreggiamento interno, per compensare la perdita di radici),
  • Potatura di allevamento = Tagli effettuati su alberi giovani per ottenere le previste funzioni della chioma.
  • Potatura a sagomare = Taglio effettuato per mantenere o ottenere lo spazio necessario per il passaggio del traffico.
  • Riduzione di parti della chioma = Tagli a chiome che devono essere parzialmente ridotte per motivi statici o indotti dal territorio circostante; in caso di necessità anche sulle branche. Allo scopo di ottenere una struttura adeguata della chioma, tale misura necessita spesso di una correzione sull’intera chioma
  • Rimonda = Taglio di rami morti, malati, spezzati, danneggiati, ritorti e incrociati, prevenzione di sviluppi non regolari tramite tagli effettuati prevalentemente nella zona dei rami sottili, in caso di necessità taglio di monconi di rami.
  • Rimozione del legno morto = Taglio di rami morti e spezzati allo scopo di garantire la sicurezza del traffico.
  • Taglio di sicurezza = Taglio estremo della chioma senza considerare l’habitus, come misura d’emergenza su piante a breve durata, allo scopo di garantire la sicurezza del traffico e dei frequentatori. Equivale ad una capitozzatura.
  • Taglio rigenerativo della chioma = Tagli per la riduzione e la cura della chioma, mirati a sviluppare una chioma secondaria naturale in alberi fisiologicamente danneggiati.
  • Protezione delle cavità = Protezioni per cavità e aperture (p.es. di rete o tessuto metallico), mirate principalmente ad evitare che vengano attizzati fuochi o depositata immondizia.

Radice = Parte della pianta situata sottoterra, che ricava l’acqua e le sostanze nutritive ivi disciolte dal terreno, accumula le sostanze nutritive e ancora la pianta al terreno. Da un punto di vista fisiologico, la radice principale si origina direttamente dall’embrione; le radici secondarie o laterali si originano da quella principale. Da un punto di vista meccanico, si distinguono radici con funzione statica, di maggiori dimensioni, in cui prevale la funzione di ancoraggio e di conduzione della linfa. Le altre radici, di minori dimensioni, non hanno una funzione statica significativa e servono per l’assorbimento di acqua e sali minerali e la loro conduzione alle radici di maggiori dimensioni.

  • Radici piccole e capillizio = Radici con diametro da 0,1 a 0,5 cm. Le radici ancora più sottili, con diametro inferiore a 0,1 cm e i peli radicali servono per l’assorbimento di acqua e sostanze nutritive.
  • Radici fini = Radici con diametro da 0,5 a 2,0 cm. Le radici fini servono prevalentemente per trasportare acqua e sostanze nutritive, per accumulare le sostanze di riserva e per l’ancoraggio al terreno.
  • Radici secondarie = Radici con diametro da 2 a 5 cm. Le radici secondarie servono per il trasporto di acqua e sostanze nutritive, per accumulare le sostanze di riserva e per l’ancoraggio al terreno.
  • Radici di sostegno = Radici con diametro superiore a 5 cm. Le radici resistenti servono prevalentemente ad ancorare la pianta al terreno, ma anche per il trasporto di acqua e sostanze nutritive e per accumulare le sostanze di riserva.
  • Radice avventizia = Radice secondaria, derivata da perdita di altre radici.
  • Radice interna = Radice avventizia situata in profonde biforcazioni, teste di fusti, cavità o tubi del fusto.
  • Radice strozzante = Radice in prossimità della superficie, in parte formata attorno alla base delle radici, che può portare allo strozzamento della base delle radici e della base del fusto.
  • Area radici = Zona del terreno, ove la pianta espande le radici. L’estensione dipende dal tipo di pianta e dall’ubicazione e si estende notevolmente al di là del ciglio della chioma.
  • Protezione radici = Misure atte a limitare i danni in caso di scavi nella zona radici, che evitano l’essiccazione, il danneggiamento e il deperimento delle radici da mantenere in vita e favoriscono la formazione di radici nuove.

Ramo = Asse secondario delle piante arboree che ha origine dal tronco o da altri rami e ne ripete la struttura morfologica ed anatomica.

Ramo di sostituzione/tiralinfa = Ramo/rametto inferiore che resta a seguito del taglio di un ramo superiore, allo scopo di favorire la compartimentalizzazione e la creazione di un margine calloso della superficie sottoposta a taglio, nonchè allo scopo di consentire la vascolarizzazione delle parti di ramo rimanenti e di riprenderne la direzione di accrescimento.

Ramo epicormico = Germoglio che spunta su piante indebolite, in seguito ad esposizione alla luce o a danni, da una gemma dormiente nella zona del ceppo (Pollone), del fusto o della chioma (Succhione).

Resistografo = Strumento di perforazione che permette di misurare la qualità meccanica del legno in modo da valutare la presenza di carie, la sua estensione, la presenza di barriere di compartimentazione, la parete residua. Lo strumento inserisce nella sezione di legno (ad es. nel fusto) una punta di sezione limitata (3 mm) e permette di riprodurre in un grafico il consumo di energia che è stato necessario per permettere tale penetrazione. Il diagramma che si ottiene fornisce una misura empirica della densità del legno, correlata ad altre grandezze meccaniche.

Riempimento cavità = Riempimento di cavità con presunte funzioni prottetive per il legno e/o per facilitare la creazione di un margine calloso (Non più allo stato della tecnica).

Ritidoma = La parte più esterna della corteccia dei fusti, spesso staccata o fessurata. Può essere anche chiamata scorza (vedi corteccia). Ha funzioni di protezione del libro, del cambio e del legno.

Scopazzo = Incontrollato aumento del numero dei rami, con internodi corti e ravvicinati. Spesso sintomo di patologie.

Sito d’impianto = Ambiente della pianta, con tutti i relativi influssi che determinano il suo sviluppo (in particolare locazione geografica, altitudine, esposizione, pendenza, clima, terreno, sottosuolo, sfruttamento del terreno.

Stabilità = Sufficiente ancoraggio della pianta al terreno.

Succhiello di Pressler = Strumento a forma di succhiello con asta perforante cava a forma di tubo che serve per estrarre dal tronco di alberi in piedi un sottile cilindro radiale di legno (carota) su cui si possono effettuare prove distruttive con il frattometro per saggiare le caratteristiche meccaniche del legno. Esaminando invece le cerchie annuali è possibile contare l’età dell’albero o misurare l’incremento. In dendrocronologia, il campione estratto viene utilizzato per ricostruire l’evoluzione cronologica di un albero.

Succhione = vedi Ramo epicormico.

Tubo di drenaggio = Tubo per drenare l’acqua dalla pianta, p.es. da crepe, cavità. (Non più stato della tecnica)

Vegetazione estranea alla pianta = Vegetazione costituita da piante estranee (es: edera, vitalba).

Valutazione della stabilità degli alberi (VTA) = La scienza e la pratica di valutare il grado di stabilità degli alberi allo scopo di preservare la pubblica incolumità, evitando cioè la caduta di interi alberi o loro parti.

Verticillo=Insieme di elementi (foglie, rami ecc.) inseriti al medesimo livello attorno a un asse.

Vitalità = Capacità di un organismo di resistere ed opporsi alle avversità. Determinata dal patrimonio genetico e dalle condizioni ambientali. La vitalità si manifesta con lo stato di salute, in particolare:

– Crescita, struttura della chioma e stato del fogliame.

– Capacità di adattarsi all’ambiente.

– Resistenza a malattie e parassiti

– Capacità rigenerativa

Poichè le piante vitali non sono necessariamente sicure per il traffico e viceversa, è necessario fare una distinzione fra vitalità e stabilità e resistenza alla rottura.sull’albero.

Zona di protezione = Zona del tessuto dei rami subordinati nell’area del collare del ramo particolarmente predisposta alla compartimentalizzazione. La formazione della zona di protezione, la sua capacità di compartimentalizzare e la sua efficacia possono variare e dipendono dalla specie, dall’età, dalla vitalità e dal modello di sviluppo della pianta, dalle condizioni ambientali, dal diametro dei rami danneggiati e dall’epoca in cui è avvenuto il danno.

S.I.A. Società Italiana di Arboricoltura
Gruppo di Lavoro Valutazione di Stabilità degli Alberi

Adattamento ed integrazione del testo “Baumpflege ZTV”